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Anomalie elettrocardiogramma: quali sono?

L'elettrocardiogramma (ECG) è la registrazione grafica delle correnti elettriche del cuore, attraverso derivazioni dette standard D1-D2-D3, unipolari degli arti AVR-AVL-AVF e precordiali da VI a V6. Nell'ambito dei disturbi rilevabili elettrocardiograficamente ci sono le aritmie, i disturbi della conduzione atrio-ventricolare ed intraventricolare. Per aritmia si intende un disturbo del ritmo dovuto ad alterata eccitabilità o conduzione dello stimolo cardiaco; possono essere classificate in aritmie ipocinetiche ed aritmie ipercinetiche (o tachiaritmia).

Aritmie ipocinetiche

La bradicardia sinusale è un rallentamento del normale battito cardiaco, al di sotto di 50 battiti/min. La valutazione di una bradicardia deve tenere conto, in ambito sportivo, delle condizioni di allenamento del soggetto; in un soggetto allenato infatti non riveste significato patologico una frequenza cardiaca (f.c.) a riposo molto bassa, (es. 35 battiti/min).

Tachiaritmie (aritmie ipercinetiche)

Le extrasistoli sono battiti anticipati che originano da un centro ectopico, che può essere atrioventricolare, giunzionale o ventricolare. Possono essere causate da ogni tipo di cardiopatia, comparire in seguito ad alcune terapie farmacologiche, essere secondarie all'abuso di caffè e tabacco; spesso non si riscontra una causa specifica nel determinare la loro insorgenza. Generalmente non provocano disturbi soggettivi, al massimo si può avvertire senso di palpitazione.

Battiti ectopici sopraventricolari (BESV)

Il riscontro di BESV semplici (sporadici, monomorfi e non ripetitivi) durante l'ECG di base che non aumentano con lo sforzo (Step test), in un cuore normale all'esame obiettivo, non controindicano l'attività sportiva. Altrimenti la concessione dell'idoneità è condizionata ai risultati di esami del 2° livello.

Tachiaritmie sopraventricolari

Esse comprendono forme parossistiche e forme croniche e/o persistenti, rappresentate da tachicardie da rientro, tachicardie atriali ectopiche, fibrillazione e flutter atriale. In questi casi lo sportivo deve essere innanzitutto sottoposto a studio cardioaritmologico di 2° livello. 

Tachicardie parossistiche sopraventricolari da rientro in assenza di WPW manifesto

Nella maggioranza dei casi sono determinate da un rientro giunzionale, negli altri sono legate alla presenza di una via anomala occulta o ad un rientro atriale. Tutte queste forme sono frequentemente reinducibili con stimolazione atriale transesofagea basale e/o da sforzo. 

Tachiaritmie sopraventricolari persistenti, focali o da rientro

Comprendono la tachicardia da rientro attraverso una via anomala lenta decrementale extranodale "tipo Coumel" e la tachicardia atriale focale da aumentato automatismo a livello atriale destro o sinistro. Queste forme persistenti, continue o iterative, sono normalmente incompatibili con l'idoneità agonistica e possono anche sviluppare nel tempo una forma di "cardiomiopatia secondaria aritmica". 

Fibrillazione e Flutter atriale parossistici

Il rilievo attuale o anamnestico di una di queste aritmie, soprattutto quando si presenti in forma sostenuta (durata dell'episodio>30 sec) o sintomatica, implica uno studio cardioaritmologico di 2° livello ed eventualmente uno studio elettrofisiologico provocativo per via transesofagea o endocavitaria, idoneo ad indurre l'aritmia e ad identificarne i rapporti con lo sforzo (studio elettrofisiologico transesofageo + test ergometrico).

Fibrillazione e Flutter atriale cronici

Il rilievo attuale di queste forme controindica l'idoneità agonistica. Può fare eccezione la fibrillazione atriale cronica nella quale, dopo uno studio cardioaritmologico di 2° livello, potrà essere concessa l'idoneità limitatamente per sport a minimo impegno cardiovascolare, tipo quelle del gruppo B2, e prive di apprezzabile rischio intrinseco, quando:

Preeccitazione cardiaca - Wolff-Parkinson-White (WPW)

Va premesso che trattasi di una condizione aritmica primaria con una prevalenza dell'1,5 per mille nella popolazione giovanile, che può complicarsi con vari tipi di aritmia, delle quali le più importanti sono: la tachicardia da rientro atrioventricolare utilizzante per lo più la via nodale in senso anterogrado e la via anomala, che può essere occulta, in via retrograda (tachicardia da rientro A-V ortodromica). Più rara è la forma utilizzante la via anomala in senso anterogrado (tachicardia da rientro A-V antidromica); la fibrillazione atriale (FA) che può essere in parte o totalmente preeccitata e condiziona in modo determinante la prognosi del WPW.

Battiti ectopici ventricolari (BEV)

La documentazione di BEV all'ECG di base e/o nel corso di prova da sforzo (step test), impone ulteriori accertamenti: in prima istanza l'ECO che dovrà essere soprattutto finalizzato alla ricerca di patologie aritmogene anche silenti (cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro, dilatativa, ipertrofica, ischemica, prolassi valvolari, miocardite, cardiopatie congenite e valvolari anche operate, etc.), ed in seconda istanza il TE massimale, il MH ed altre indagini di 2° livello.

Tachicardia ventricolare lenta (TVL)

Ritmi idioventricolari con frequenza <120 bpm riconducibili per lo più a depressione della funzione sinusale, generalmente non rappresentano una controindicazione all'attività sportiva in assenza di cardiopatia. È comunque obbligatorio uno studio cardioaritmologico di 2° livello teso sia all'esclusione di una cardiopatia sottostante, sia a valutare la capacità di incremento della frequenza sinusale e la totale cancellazione della TVL con lo sforzo. Inoltre, sono obbligatori controlli cardioaritmologici semestrali di 2° livello.

Tachicardia ventricolare iterativa e fascicolate

La valutazione medico sportiva in queste forme di tachicardie ventricolari impone uno studio cardioaritmologico di 3° livello, strettamente personalizzato.

Aritmie ipercinetiche ventricolari maggiori

Il riscontro attuale e anamnestico di tachicardia ventricolare sostenuta (TVS), torsione di punta (TdP), e/o arresto ipercinetico di circolo da fibrillazione ventricolare (FV), controindica in senso assoluto l'idoneità allo sport, a meno che uno studio cardioaritmologico di 3° livello escluda in modo sicuro la possibilità di recidiva.

Sindromi da preeccitazione ventricolare

Si tratta di quadri a diagnosi unicamente ECGrafica, in cui la conduzione A-V è accelerata, ed il miocardio ventricolare viene attivato attraverso cortocircuiti che scavalcano le normali vie di conduzione A-V. Se si associano crisi aritmiche (per lo più tachicardia parossistica sopraventricolare o fibrillazione atriale) si parla di sindrome di Wolff-Parkinson-White.

 

Presso la Casa di Cura Villa del Sole di Cosenza opera come Responsabile del Reparto di RIABILITAZIONE INTENSIVA COD. 56, CON PREVALENZA CARDIORESPIRATORIA, il Dott. Antonio Scillone.

 

 

 

 

 

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