Lo scompenso cardiaco cronico rappresenta l’ultimo esito di ogni cardiopatia primitiva o secondaria con un’elevata mortalità a 5 anni, determinando importanti conseguenze in termini di qualità di vita, frequenti ospedalizzazioni e costi economici. Per fortuna, però, lo scompenso sta divenendo sempre più una condizione prevenibile e trattabile e oggi è possibile migliorare la gestione di questa patologia.
E' importante trattare in modo più efficace le comorbilità che aumentano il rischio di scompenso cardiaco: dall’ipertensione al diabete mellito e all’ipercolesterolemia nei soggetti a rischio elevato di malattia aterosclerotica e ricordare l'importanza dell'attività fisica aerobica regolare, fondamentale per uno standard di cura ottimale del paziente scompensato, in quanto migliora la funzionalità cardiorespiratoria e riduce il rischio di ospedalizzazione.
Frequentemente il rischio di ospedalizzazione in questi pazienti è dovuto alla mancata aderenza al trattamento, alle trasgressioni al regime dietetico, a un'insufficiente educazione all’autogestione e al self-care della patologia oltre alle problematiche legate all’età e alle comorbilità.
Nella prevenzione di fattori di rischio l’infermiere gioca un ruolo fondamentale perché assiste e accompagna la persona nel suo percorso curativo-assistenziale, la informa correttamente sulla malattia affinché ne prenda consapevolezza. Il processo educativo infermieristico ha come scopo lo sviluppo integrale e armonico della persona, e nella sua applicazione trasforma le potenzialità di ognuno in concrete capacità di autocura ed auto assistenza.
Fondamentale è la gestione multidisciplinare del paziente con scompenso, specie quello cronico, con follow up strutturati che includano l’educazione del paziente, l’ottimizzazione delle cure mediche, il sostegno psicosociale e un migliore accesso alle cure.
Il PTDA (Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale) è uno strumento di clinical governance che permette di delineare, rispetto ad una patologia clinica, il miglior percorso praticabile all’interno della propria realtà organizzativa: è la contestualizzazione delle linee guida relative ad un problema clinico, garantendo qualità di cura.
Nell’ambito di questi modelli, la figura infermieristica viene identificata come centrale nella cura e nella gestione del percorso di continuità assistenziale del paziente con scompenso.
Presso la Casa di Cura Villa del Sole di Cosenza opera come Responsabile del Reparto di RIABILITAZIONE INTENSIVA COD. 56, CON PREVALENZA CARDIORESPIRATORIA, il Dott. Antonio Scillone.
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