L'insufficienza venosa è una condizione patologica dovuta ad un difficoltoso ritorno del sangue venoso al cuore. La gravità dei sintomi varia da soggetto a soggetto in base alla severità dell'insufficienza venosa: caviglie gonfie, crampi ai polpacci, edema dell'arto coinvolto, flebite, formicolii alle gambe, iperpigmentazione della pelle (es. porpora), ispessimento della pelle, pesantezza alle gambe, prurito, ulcere cutanee, vene varicose. Tra le complicanze più frequenti associate all'insufficienza venosa ricordiamo: distrofie/ulcerazioni cutanee, ischemia, rischio di cellulite batterica, varicoflebite.
Cause
- Insufficienza venosa organica: causata da alterazioni patologiche delle vene (es. dermatite da stasi, trombosi venosa profonda), soprattutto dovute a difetti della funzione valvolare (es. varici).
- Insufficienza venosa funzionale: dovuta ad un sovraccarico funzionale delle vene, sottoposte ad un iperlavoro (es. linfedema, ridotta mobilità degli arti).
Diagnosi
La diagnosi consiste nell'osservazione medica diretta delle lesioni e nell'anamnesi. Talvolta, il paziente viene sottoposto ad un ecodoppler per la valutazione della funzionalità delle vene.
Terapie e rimedi
- Rimedi generali: correzione delle abitudini alimentari e dello stile di vita, utilizzo di calze elastiche a compressione, applicazione di creme ad azione capillarotropa/protettiva.
- Farmaci: anticoagulanti, flebotonici, profibrinolitici.
- Rimedi chirurgici: valvuloplastica, ablazione con radiofrequenza/laserterapia.
L'insufficienza venosa degli arti inferiori innesca un aumento di pressione nei capillari, con successiva formazione di edema, ipossia generalizzata e lattacidemia (eccessiva presenza di acido lattico nel sangue). L'insufficienza venosa richiede un intervento terapico, farmacologico e/o medico: quando non trattata o trascurata, la condizione può degenerare in una sindrome progressiva contraddistinta da dolore, gonfiore, alterazioni cutanee e, nei casi più gravi, varicoflebite (formazione di un trombo secondario insorto su varici).
L'insufficienza venosa costituisce una condizione patologica particolarmente diffusa nei Paesi Occidentali ed industrializzati, mentre nelle aree poco sviluppate, come i Paesi poveri di Africa ed Asia, il fenomeno si presenta in misura molto minore. L'insufficienza venosa è una realtà attuale: in genere, le donne sono molto più colpite rispetto al sesso maschile.Classificazione
In base alla causa scatenante, l'insufficienza venosa può essere classificata in due macrogruppi:
Insufficienza venosa organica: causata da alterazioni patologiche delle vene. In questa categoria rientrano:
- Dermatite da stasi: persistente infiammazione della cute degli arti inferiori, generata da una stasi vascolare. La dermatite da stasi è una condizione patologica tipica dei pazienti affetti da disturbi circolatori nelle vene delle gambe; il disturbo si presenta con edema cronico agli arti inferiori, prurito, escoriazioni ed essudazione.
- Sindrome delle gambe senza riposo (RLS): alcuni pazienti affetti da questa sindrome sviluppano successivamente insufficienza venosa.
- Trombosi venosa profonda: condizione patologica dovuta all'ostruzione di una vena a causa di un trombo (grumo di sangue). Una simile ostruzione del circolo profondo è responsabile, a sua volta, del difficoltoso ritorno venoso; si parla pertanto di insufficienza venosa profonda.
- Varici: le vene varicose sono dilatazioni anomale e permanenti di vene ed arterie, espressione di un'alterazione dell'efficienza delle valvole venose.
Insufficienza venosa funzionale: condizione dovuta ad un sovraccarico funzionale delle vene che, pur in piena salute, sono sottoposte ad un lavoro eccessivo rispetto alle loro possibilità.
- Linfedema: il ristagno di linfa nei vari distretti dell'organismo, che caratterizza il linfedema, è dovuto ad una compromissione del sistema linfatico. Il linfedema richiede un superlavoro da parte delle vene, pertanto può favorire l'insufficienza venosa.
- Ridotta mobilità degli arti (tipico dei soggetti che rimangono in posizione statica per lungo tempo - edema da immobilizzazione). Anche le anomalie posturali (piede piatto, alterazioni della morfologia del rachide ecc.) costringono le vene ad un iper-lavoro, che può sfociare nell'insufficienza venosa.
Fattori di rischio
Alcuni pazienti sono più predisposti all'insufficienza venosa rispetto ad altri. Fra i possibili fattori di rischio, ricordiamo:
- Assunzione di una postura statica per lungo tempo
- Gravidanza
- Ipertensione
- Obesità
- Lavori in ortostatismo (che richiedono di rimanere in piedi e fermi per lungo tempo)
- Predisposizione genetica
- Fumo di tabacco
- Pregressa storia di trombosi venosa profonda
- Sesso femminile
- Statura: i soggetti alti sono più a rischio di insufficienza venosa
- Terapia ormonale estrogenica.
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