Le mammelle gonfie, arrossate e calde al tatto, possono indicare la presenza di un'infiammazione locale (mastite). Questo insieme di sintomi, in genere, è limitato ad un solo seno e può essere provocato da infezioni batteriche, eccesso di ormoni, scarsa igiene personale e ostruzione dei dotti galattofori durante l'allattamento. Una zona arrossata e dolente può segnalare anche la presenza di un ascesso mammario.
Gli anticorpi tiroidei sono componenti del sistema immunitario diretti erroneamente contro la ghiandola tiroide o contro alcuni fattori fondamentali per la sua normale funzionalità. Ciò può tradursi in conseguenze patologiche molto gravi, come l'infiammazione cronica (tiroidite), il danneggiamento tissutale o la disfunzione della ghiandola. La determinazione degli anticorpi anti-tiroide può essere eseguita per stabilire una diagnosi e/o per monitorare una malattia autoimmune della tiroide. Normalmente, gli autoanticorpi dosati sono diretti contro la tireoglobulina (AbTG) e la perossidasi tiroidea (AbTPO).
Le calcificazioni sono delle alterazioni del seno correlabili alla presenza di una patologia che, a seconda dei casi, può essere benigna o maligna. Questa distinzione viene effettuata in funzione delle loro caratteristiche all'esame mammografico, tenendo in considerazione alcuni parametri clinici (morfologia, grandezza, numero e distribuzione). Queste lesioni, indolori e, generalmente non palpabili, sono il risultato del deposito di sali di calcio nel tessuto mammario e, per il loro marcato contrasto ai raggi X, sono visualizzabili mediante la mammografia.
La cardiomiopatia ischemica è un problema che riguarda il cuore (la "pompa" del sangue). Si tratta di una condizione disagevole che interessa il miocardio - un tessuto muscolare specifico. Il miocardio, come tutti i tessuti, dev'essere costantemente irrorato dal flusso sanguigno - questo, oltre a nutrirlo e ossigenarlo, lava via i residui catabolici. L'irrorazione del miocardio avviene grazie alle coronarie (rete di vasi sanguigni).
Aver sofferto di un episodio di TIA è, senza dubbio, un importante fattore di rischio per l'ictus. Del resto, il TIA (sigla che sta per attacco ischemico transitorio) è una forma temporanea e reversibile di ictus ischemico, che condivide con quest'ultimo cause e fattori di rischio. L'ictus è una grave condizione medica, potenzialmente mortale, che si verifica quando l'apporto di sangue ossigenato a un'area più o meno estesa di cervello si interrompe o è fortemente ridotto.
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